02/12/2013

Un "nuovo patto verde": dieci azioni per rilanciare l’Italia

Tratto da: www.corriere.it

Nuovo patto verde per uscire dalla crisi | Ferraloro EnergiaUn “green new deal” per l’Italia: un “nuovo patto verde”sulla linea del New Deal di F. D. Roosevelt che portò l’America fuori dalle secche della Grande depressione degli anni Trenta del secolo scorso. Solo che quello attuale “deve” avere una connotazione “verde”, come ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, inaugurando i lavori degli Stati generali della green economy (Sgge) a Rimini nel giorno di apertura della fiera Ecomondo (6-9 novembre).

“Gli investimenti ambientali sono una delle risposte alla crisi, non qualcosa che la crisi non permette di effettuare”, ha detto Orlando. "La mancata prevenzione infatti è un sistema per generare debito futuro. E al di là di tutte le contraddizioni, puntare sulle rinnovabili non è stato un errore e non abbiamo bisogno di altri inceneritori, anche se non vanno demonizzati ma usati meglio".

STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY - Agli Sgge è stato presentato un pacchetto di dieci azioni che costituisce il nucleo del New Deal verde, misure innovative per indicare il percorso che l’Italia deve intraprendere se vuole uscire dall’attuale crisi e restare agganciata alle nazioni che stanno già lasciando la fase recessiva: un percorso fatto di sviluppo durevole, ripresa degli investimenti, rilancio dell’occupazione. "La riqualificazione dal punto di vista urbano del nostro Paese, con il recupero delle periferie come nei decenni scorsi è stato fatto con i centri storici, sarà la sfida del futuro, una sfida verde che produrrà occupazione", ha illustrato il ministro Orlando.

QUATTRO DIRETTRICI - Il pacchetto di dieci proposte è stato messo a punto dal Consiglio nazionale della green economy (composto da 66 organizzazioni di imprese), in collaborazione con i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Le dieci misure vanno inquadrate all’interno di quattro direttrici: fiscalità “verde”, burocrazia semplificata, strumenti finanziari innovativi e utilizzo più razionale delle risorse finanziarie esistenti. “Si è individuata non solo la spesa ma anche la copertura finanziaria, a partire dalla fiscalità in chiave ecologica”, ha affermato Edo Ronchi, componente del Consiglio nazionale della Green economy.

IL PATTO VERDE - Il primo punto delle dieci azioni è proprio la riforma fiscale in chiave green, in pratica l’eco-fisco, partendo dalla riduzione degli incentivi per le attività che hanno maggiore impatto sull’ambiente favorendo invece la deducibilità degli investimenti verdi. Quasi di conseguenza gli altri punti, come le risorse per le infrastrutture green e la difesa di suolo e acque; l’efficienza e il risparmio energetico (anche sulla linea della direttiva europea 20-20-20); il recupero e il riciclo della risorsa-rifiuti; il rilancio degli investimenti per le fonti energetiche rinnovabili; la riqualificazione e la rigenerazione urbana; la mobilità sostenibile tramite un fondo nazionale; puntare sull’agricoltura di alto livello (senza Ogm, va da sé) e sulla filiera biologica; infine un piano nazionale per l’occupazione giovanile in ambito green, come la riduzione triennale del prelievo fiscale e contributivo per l’impiego dei giovani e il sostegno alle start-up green giovanili.

ZONA GRIGIA - “Il pacchetto proposto è ampiamente condivisibile, ma ha bisogno di una ‘spinta’ da vari settori, nazionali ed europei”, ha detto il ministro Orlando. Il mondo green italiano ha quindi fatto le sue proposte, si spera solo che non cadano nella zona “grigia” delle pastoie politico-burocratiche e dei veti incrociati che avvolge il Paese.