Nel testo definitivo del "Decreto del Fare" pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 giugno ricompare all’art.5 la Robin Tax, estesa a socità del settore energetico con fatturati di almeno 3 milioni di euro/anno e profitti lordi di almeno 300.000 euro. La tassa varrà per l’esercizio 2013 con un’imposta pari al 10,5%, dovrebbe scendere nel 2014 al 6,5%.
La tassa è stata "giustificata" con la necessità di abbassare le bollette energetiche e alleggerire i costi sui consumatori.
Giovanni Simoni, Presidente Assosolare ha commentato: "questa tassa si aggiunge ad una situazione del settore fotovoltaico caratterizzata da almeno due altri aspetti negativi: la fine dei contributi diretti alla produzione di energia elettrica e la consultazione dell’Autorità per l’Energia sulle reti SEU e private dalla quale “traspare” la volontà ed il tentativo di bloccare lo sviluppo della GD (Generazione Distribuita).
C’è da chiedersi - continua Simoni - se queste misure siano compatibili con le indicazioni europee o addirittura con gli obiettivi espressi nella Strategia Energetica Nazionale (documento varato dal precedente Governo e, almeno a parole, fatto proprio dall’attuale).
La nuova “Robin Tax Estesa” insinua un elemento in più di rischio negli investitori che ancora, dall’estero, sono disponibili ad investire nelle fonti rinnovabili italiane: malgrado la crisi economica, il mercato fotovoltaico senza più incentivi può, in certi settori, continuare a crescere, ma con nuovi balzelli fiscali tutte le valutazioni appena rifatte sulle opportunità di investimento vanno riformulate verso il basso.